C’è un momento, nel calcio moderno, che mette tutti d’accordo.
Non è un gol.
Non è un fallo.
Non è un’espulsione.
È quando l’arbitro si porta la mano all’orecchio.
Lo stadio si ferma.
Il bar smette di parlare.
A casa nessuno cambia canale.
Parte il controllo VAR.
Il replay scorre una volta.
Poi un’altra.
Poi ancora.
Ogni angolazione sembra raccontare una storia diversa.
Qualcuno dice:
“È netto.”
Qualcun altro risponde:
“Ma dove?”
L’attesa diventa più pesante della decisione.
Quei secondi sembrano minuti.
Quei minuti sembrano eterni.
Poi arriva il verdetto.
Un gesto.
Un fischio.
Una direzione indicata col braccio.
Esultanza da una parte.
Spiaze totale dall’altra.
È in quel momento che capisci una cosa:
la vera spiaze arbitrale non è solo la decisione.
È l’attesa.
È il silenzio.
È quel limbo in cui il calcio smette di essere istinto e diventa sospensione.
Ti è mai capitato?
Un controllo VAR che ti ha tolto il fiato… e forse anche il sorriso?
Raccontaci la tua spiaze arbitrale.
Qui, senza urlare. Ma ricordando.
Hai vissuto anche tu una spiaze memorabile?
Al bar, allo stadio, davanti alla TV o per colpa di una decisione arbitrale?
Scrivici e la tua storia potrebbe diventare un articolo firmato su Spiaze.it.